Bentornati in una nuova recensione! Oggi andiamo a parlare di SQUID GAME ma, ammettiamo, dopo aver preso visione di tutti video e gli articoli riguardanti questo prodotto, ci ritroviamo senza idee e spunti da riportarvi dato che tutto ciò che vi era da enunciare e descrivere è già stato fatto, dunque ci limiteremo ad elencarvi le nostre impressioni generali.
La serie SQUID GAME, per noi è tante cose: tensione crescente, un curioso uso dei colori pastello, una inquietante rappresentazione dei giochi d’infanzia, un prodotto con una trama un pò criptica e con un finale aperto ma soprattutto è un insieme di dettagli nascosti. Questa più di tutti è stata la peculiarità che ci ha fatto apprezzare molto SQUID GAME. Come esempio possiamo citare quello che per noi è stato il più geniale: la presenza dei disegni raffiguranti i giochi che i personaggi avrebbero dovuto affrontare.

Un dettaglio come questo, se fosse stato notato dai giocatori avrebbe cambiato radicalmente le sorti della sfida a montepremi. Ai personaggi sarebbe bastato sporgersi e guardare il muro che li circondava, anche se ciò era quasi impossibile data la presenza dei letti a castello.
Un altro esempio che riportiamo è quello più conosciuto, ovvero il fatto che il giocatore numero 001 non fosse mai in pericolo dato che non veniva mai preso di mira dai radar o dalle telecamere dello staff. Riflettendo su come la serie si è conclusa, tutto torna.

Parlando del giocatore numero uno, appunto, noi lo riteniamo il personaggio meglio riuscito. L’attore, Oh Yeong-su, dal nostro punto di vista meriterebbe un riconoscimento per la sua bravura. Come non ricordare l’episodio, dolorosissimo ma stupendo, della sfida delle biglie. Quanta tensione e tristezza, una coltellata dopo l’altra. Oh Yeong-su, qui, da una prova d’attore incredibile, interpretando un uomo affetto da demenza senile che con innocenza infantile ci spezza il cuore. Non piangevamo così per una serie o un film, da anni. Che dolore. E che sorpresa nel realizzare che c’era lui dietro a tutto questo!

La serie nel complesso non è così tanto innovativa a parer nostro. Come molti prima di noi hanno sottolineato, sicuramente prende spunto da prodotti precedenti, come HUNGER GAMES e soprattutto BATTLE ROYALE (da noi molto apprezzata la trasposizione cinematografica) ovvero la storia di molti personaggi che partecipano a un gioco mortale con in premi fama e ricchezza. La cosa che lo distingue però è che i personaggi qui hanno una scelta, possono tornare a casa quando vogliono, basta che la maggioranza voti di conseguenza. E anche questo abbiamo apprezzato tanto di questo prodotto, la scelta. Una scelta dettata da tanti fattori, per ognuno dei giocatori, che variano da necessita monetarie, desiderio di riscatto, giustizia, una chance. Ma difronte alla salvezza da quell’inferno travestito da parco giochi pastello loro scelgono di continuare a giocare, anche se in palio vi è una morte quasi certa, perché là fuori li aspetta un inferno ben peggiore: una vita perduta, rovinata, senza scopo.
Davvero un bel prodotto SQUID GAME, in grado di farti riflettere sulle condizioni di vita di molte persone non tanto o per nulla fortunate che cercano solo di ricominciare da capo. Apprezzato tanto!
