La fine del 2019 si avvicina e puntuali. tanto quanto l’eroe che arriva a salvare la situazione all’ultimo minuto, ecco giungere sul cavallo bianco di Napoleone le nostre considerazioni sui film dell’anno.
Torna Top & Flop, con tanti commenti non richiesti e le nostre solite linee guida che potete riguardare qui sotto. Sono sempre le stesse da quando questa rubrica ha memoria e quindi se siete già pratici, saltate senza remore ed andate alla parte di sostanza.
- i film presi in considerazione sono quelli visionati dalla redazione e usciti in ITALIA dal 1° Gennaio 2019 al 20 Dicembre.
- quando scriviamo top&flop non intendiamo il tutto in maniera assoluta e con flop intendiamo prevalentemente i titoli da cui ci aspettavamo di più; che ci hanno deluso, non film orribili che dovrebbero dissolversi nell’etere.
- noi non siamo guru del cinema (altrimenti mica ci trovavate qui), non possediamo la Walt Disney Company, né tantomeno vantiamo la somma esperienza in cinema di Truffaut.
TOP
JOKER

Questo è tipo quel film che ti fa realizzare quanto la vita sia ingiusta. Ingiusta come quando l’industria cinematografica, quella vera, ha tutti i suoi spicci in America ed ovviamente l’America non capisce un cazzo e ti boicotta un film con i contro*****.
Ma niente. Per loro non è abbastanza.
….
Vi meritate cipolle bollite a colazione, pranzo e cena.
MARRIAGE STORY

Signori, ma qui tralasciate tutto: la sceneggiatura, la colonna sonora, le scenografie e lasciate solo Adam Driver e Scarlett Johansson in una stanza a interpretare la performance della vita. Io sono ancora senza parole e sul film ho avuto i miei dubbi, ma su di loro no. Neanche per un istante. Uno di quelle eccezioni in cui una sola scena vale tutto un film. E se avete visto il film saprete di che scena sto parlando.
LA FAVORITA

Olivia Colman è una regina in tutto e per tutto e questo film è un gioiello vero e proprio, con le sue scenografie e i costumi sopra le righe, parrucche dal volume non indifferente e quei corridoi che sembrano non finire mai. Una storia fuori dal comune raccontata con toni ironici ed eccentrici. Un’unica critica: diamine i titoli di coda che fanno letteralmente male agli occhi.
ROCKETMAN

Dimenticatevi Bohemian Rhapsody. Qui siamo su un altro livello. Partiamo dal fatto che Taron Egerton, zitto zitto quatto quatto, si è cantato tutta la colonna sonora dimostrando al mondo che sì, sa cantare. Continuiamo dicendo che siamo davanti ad un musical fatto davvero bene, affermazione che non viene fuori tutti giorni. E concludiamo facendo un bell’applauso allo sceneggiatore che è riuscito a raccontare la storia di Elton John con un sprint davvero inaspettato.
MIDSOMMAR

Amanti del mondo esoterico riunitevi, questo film fa per voi!
Ambientato in una comunità svedese e tutto girato in piena luce, distaccandosi dai classici canoni horror, Midsommar ti fa gelare si il sangue nelle vene ma è allo stesso tempo una gioia per gli occhi, sia per la sua estetica, il rapporto con le tradizioni autoctone del passato, i dipinti e le rune che danno a tutto una seconda chiave di lettura, rendono davvero questo film un gioiellino da vedere e rivedere per scoprirne sempre un aspetto diverso. Bello davvero bello.
IT CAPITOLO 2

Sequel del primo capitolo del remake di IT, ora sono passati 27 anni da quando i ragazzi di Derry hanno sconfitto la malvagia creatura, ma il male è sempre in agguato e Pennywise torna a terrorizzare la città. Il ritmo è incalzante e frenetico, il film è più oscuro e adulto.
Le paure sotterrate ma non interamente esorcizzate tornano a tormentare i nostri protagonisti, che riusciranno una volta per tutte a sconfiggere IT.
Film molto consigliato, sia preso individualmente che come conclusione di un percorso.
Approvato!
WEATHERING WITH YOU

Spin off di Your Name e nuovo lungo metraggio a cura di Makoto Shinkai.
Il film ha sempre la deliziosa poesia ed estetica giapponese che abbiamo ormai imparato a conoscere con Miyazaki e Shinkai stesso.
La grafica è sempre spettacolare, precisa nel dettaglio e unica, seppure la trama non sia originalissima.
Abbiamo inserito il film nei top perché è in grado di descrivere e raccontare temi molto importanti con una dolcezza incredibile, anche i lati più crudi e oscuri he caratterizzano psiche umana.
Davvero consigliato!
FLOP
SE LA STRADA POTESSE PARLARE
Terzo lungometraggio di Barry Jenkins, regista dell’acclamatissimo Moonlight. A differenza di quest’ultimo, che ci aveva colpito molto per un nuovo approccio nei confronti di temi visti e rivisti, in Se La Strada Potesse Parlare, la storia non riesce a brillare per originalità. Il film sembra poggiare solamente sulle spalle di Regina King, che è l’unica in grado di fornire un’interpretazione convincente e viene penalizzato da un montaggio davvero confusionario.

IL RE LEONE
Questo film rappresenta l’apice dell’evoluzione della CGI, il momento in cui la linea tra realtà e finzione diviene praticamente inesistente. Tecnicamente ineccepibile. Ma la magia finisce qui: le scelte stilistiche ricalcano quelle del film d’animazione originale e da parte di Jon Favreau, che è un regista di tutto rispetto, non sembra esserci l’intenzione di rielaborare il film del 1994. Anche la scelta di uno stile iper-realistico ha finito per essere controproducente, con tratti animali su cui è davvero difficile riprodurre un vasto range di emozioni.

MIB INTERNATIONAL
La verità è che la sceneggiatura di questo film proprio non ha funzionato: troppo simile ai film precedenti, troppo incerto sulle relazioni tra i personaggi, troppo focalizzato su gag fini a se stesse e macchine ed armi per mettere in mostra la CGI. Qualsiasi spettatore minimo conoscitore della trilogia originale si ritroverà di fronte ad una trama fin troppo ovvia e facilmente prevedibile. Eppure le possibilità c’erano tutte, a partire con un duo comico, quello di Chris Hemsworth e Tessa Thompson, già ben rodato dopo Thor – Ragnarok.

AVENGERS – ENDGAME
Boh, non so neanche da dove cominciare. Se questo film si fosse fermato un quarto d’ora, uno schifossissimo, minuscolo, insignificante quarto d’ora prima, ORA STO FILM NON SAREBBE QUA E NOI NON STAREMMO INCAZZATE COME UNA VIPERA CORNUTA NEL DESERTO DEL GOBI A MEZZOGIORNO. E invece no. Nella gara a chi fa la pipì più lontano nel metraggio delle pellicole, manco stessimo a fa’ a gara co’ Benhur, i Russo pensano bene di sputtanare anni di pianificazioni e trame, per darci un plot con più buchi di un groviera e personaggi completamente snaturati.

X-MEN DARK PHOENIX
Il personaggio di Fenice è da sempre stato uno dei più complessi all’interno del franchise degli X-Men, con la paura che prova per se stessa ed i suoi poteri, le sue diverse trasformazioni-rinascite e per la sua difficoltà di allacciare veri rapporti umani.
Detto questo siamo rimaste deluse da un film come Dark Phoenix, che rende tutto più scialbo, scontato, meno coinvolgente e recitato soprattutto male. Eravamo già incerte verso la Turner per un ruolo così complicato e delicato e purtroppo le nostre preoccupazioni sono diventate realtà.
Peccato, sarebbe stato davvero un gran bel film. Delusione!

