Giffoni Film Festival 2017.
18 Luglio. 01:24 di notte.
Intorno ad un tavolo ci sono 8 finte esperte di cinema occupate in una rievocazione della Tavola Rotonda.
La tavola è palesemente rettangolare. Il sonno dilaga. La Instagram Stories mania pure. Ma non è questo il punto.

Il fulcro di tutto sono i caduti di questa edizione del festival, appena cominciata, che però ha già mietuto troppe vittime.

Il primo è stato un chicken ingiustamente coinvolto in un conflitto familiare. A lui va tutto il nostro amore.
Troppo presto l’ha seguito il povero Cat-Y-Perry: portato alla morte dall’indifferenza di genitori degeneri. Il suo funerale resterà nella memoria di molti.
Il terzo giorno un cinghiale è caduto durante una battuta di caccia.
Neanche mezz’ora dopo è stata l’ora della dignità all’interno di una famiglia messicana (e della salute mentale di mezza giuria). I livelli di trash raggiunti erano così alti che fino all’ultimo si è pensato che fosse l’ennesimo troll di Marlene King.
L’acidità dilaga. I commenti cattivi anche di più.
Le critiche colte (non nostre) vanno da Pirandello (citare giochi di maschere rende sempre trasgressivi), fino a giungere alla spirale aulica del sommo Leopardi, ma passando per Kafka, che altrimenti ci resta male. Senza dimenticare l’importanza dell’acqua, che tutti bevono e dell’aria, che respirano.
A questo punto, però, ci siamo resi conto che siamo sì circondati da intellettuali, ma un animalista manco a pagarlo.
Il susseguirsi di queste perle è intervallato da pochi momenti di gioia.
La Somma Julianne Moore, discesa tra noi come Beatrice nel Paradiso di Dante.
Il Giallini Late Show ©
I Jackal e il termostato.
Finalmente giunge anche a noi l’Illuminazione (tra una pennica di Serena e uno sbadiglio di Camilla).
Tutto deve essere condiviso. Ed è per questo che nasce Loser Pants.
Per questo e per il fatto che alle 8 finte esperte mancano i cornetti gratis offerti dal festival, che tenevano a bada l’acidità, adesso malamente repressa, che ora dovrà essere incanalata qui; almeno si spera.

